Sonorizzazione: due casi di studio opposti

Voglio segnalare due video interessanti per capire le problematiche del sound designer, due esempi opposti sia nell’approccio che nel risultato finale.

Da una parte la sonorizzazione di un videogioco tramite l’elaborazione di suoni provenienti da oggetti reali, dall’altro il redesign sonoro di un film tramite l’utilizzo di suoni sintetizzati.

Nel primo caso George Spanos e Dustin Crenna, sound designer del videogioco Dark Sector, utilizzano dei semplici vegetali comprati al supermercato sotto casa, un pc con proTools LE e una Mbox2.

L’abuso effettuato dai Spanos e Crenna sui vegetali (il titolo originale del video è proprio Dark Sector Vegetable Abuse) rappresenta la base del suono, il punto di partenza per l’elaborazione e la creazione di oggetti sonori da inserire nelle diverse scene del videogioco.


Un perfetto esempio di rendering del suono, come direbbe il buon Michel Chion. E ne siamo contenti.

Ma non sempre le orecchie si indirizzano nella giusta direzione….

Se si cerca la parola sound design sull’onnipresente YouTube, purtroppo si hanno alcune brutte soprese: tra i primi risultati un redesign sonoro di alcune scene del film Jason and The Argonauts (chi se lo ricorda???).

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Il risultato dell’operazione sonora in questo caso è molto…imbarazzante (per dirla in modo politically correct).

Un miscuglio mal progettato di insipidi suoni sintetici e brani non originali (i Prodigy…qualcuno ci salvi…), cerca di rendere più dinamica la narrativa, creando in realtà  un notevole caos percettivo.

Se a questo si aggiunge anche la chiara intenzione di proiettare il film in un contesto sonoro ipertecnologico (alla Matrix per interderci…), piuttosto che rivalutare il materiale musicale originale, si capisce come alcuni dei commenti degli utenti di YouTube non siano molto entusiasti. Ma purtroppo, ahimè, sono una ristretta minoranza.

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Gianpaolo D'Amico

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