Sonic Arts Research Centre, II: il Sonic Lab

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Come promesso, eccolo qui…

Sonic Laboratory @ Sonic Lab Research Centre

Ebbene sì, gli studenti dei corsi di cui sopra hanno la fortuna di studiare, fare ricerca, esibirsi in questo spazio unico.
48 canali indipendenti controllano 60 altoparlani Genelec e Meyer; inoltre a scanso di equivoci l’intero spazio è stato cablato e predisposto per 112 diffusori, quindi l’elasticità  nel posizionare fisicamente gli altoparlanti è massima.

Alcuni dati, per partire: il parallelepipedo misura 17 X 13 per un’altezza di 14 metri. Ci sono un “pavimento” reale – Lower, nella riproduzionee un soffitto reale – High. Gli altri livelli, il floor level dove si sistema il pubblico (fino a 150 persone) e il Mid-High, sono creati artificialmente.

Mi spiego: il floor level poggia in realtà  su una serie di pannelli acusticamente trasparenti , che permettono quindi di sentire attraverso il pavimento le emissioni dei diffusori sistemati al piano terra. Questi pannelli, fissi e modulari, sono di fatto sospesi a circa 4 metri dal vero piano 0.

Mid-High: il terzo livello si trova ad ulteriori 7 metri dal floor level, sotto forma di un binario che corre lungo il perimetro della struttura, e al quale si agganciano i diffusori.

High: siamo al soffitto (reale). Si tratta di una griglia composta da pannelli in alluminio di 2 m X 1 m, che possono muoversi indipendentemente l’uno dall’altro fino a scendere al livello floor. Microfoni, luci e soprattutto diffusori sono appesi ai pannelli e possono quindi essere orientati e spostati a diverse altezze.

Non finisce qui, perchè lo spazio è dotato di pannelli fonoassorbenti (48, ancora) che si muovo lungo l’asse verticale così da poter essere, all’occorrenza, abbassati o alzati. Inoltre sono a disposizione 300 “assorbitori portatili” (non sorridete, fossero pure 300 cuscini, non li si trova così facilmente dovessero servire all’ultimo minuto!). Grazie a questo sistema, a 1Khz il riverbero può essere controllato tra 0.4 e 2.3 secondi.

La regia si trova al ground floor, ed è controllata attraverso un “semplice” tutto sommato G5…che pare non tradisca mai. C’è una Digidesign Control – 24 coadiuvata da tre schede Digidesign 192 I/O che governano nel complesso 24 canali analogici in ingresso e 48 in uscita. Mixer, l’immancabile DM1000 della Yamaha.

Quanto ai diffusori, come abbiamo detto i fortunati amici irlandesi non hanno badato a spese:

ground floor

4 Genelec 1038B + 4 Genelec 1037C in posizione ottofonica con relativi 2 subwoofer (7071A), 4 Meyer UPJ-1P in quadrifonia (ma ne sono previste fino a 8 con 2 sub)

floor level

8 Meyer UPJ-1P sempre in ottofonia + 2 subwoofer Meyer (sempre UPJ-1P)

Mid-High & High

8 Meyer dello stesso tipo + subwoofer, 4 Meyer agli angoli del soffitto + 8 Genelec in ottofonia, per non farsi mancare proprio niente.

Come ho già  detto le configurazioni possibili sono molte di più. Le uscite previste già  predisposte sono infatti 40 al piano terra, 20 al piano di accesso del pubblico, 16 alla griglia mobile e 4 per pannello nei 9 pannelli del soffitto.

Per dirla con il Direttore di Ricerca del Centro, Pedro Rebelo, nell’intervista rilasciata al sito della Apple,

C’è una bella differenza tra lo staresene seduti da soli in uno studio e l’eccitazione fisica ed emotiva che ti assale quando sali sul palco e cerchi di far funzionare le tue idee davanti alle altre persone.

E, aggiungo io, con un palco così…

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Sara Lenzi
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