Monome, in attesa di rivederlo presto

Monome

Per una settimana di seguito più persone, durante le lezioni o in mezzo ad una chiacchiera, mi hanno citato il mitico Monome, oggetto idealmente di culto già per come si presenta. Inevitabile allora dedicare un post a questo super sequencer, bellissimo e curatissimo, in un momento in cui i suoi geniali creatori hanno sospeso le ordinazioni, e avvertono, per molti mesi a venire

Vorrà dire che alla fine del post avrete l’acquolina in bocca, e il primo che ne trova uno…

Monome è un potente sequencer (controller, drum machine, e quant’altro…) prodotto in quel di Philadelphia da Brian Crabtree e Kelli Cain. Nato inizialmente per supportare le loro performance, è stato poi sviluppato per la vendita in una logica basata sull’open source, sul rispetto dell’ambiente, su un progresso sostenibile da tutti i punti di vista, e perché no sullo sviluppo economico portato da tutti questi bei fattori messi insieme.

Potente, dicevo. Perché Monome possiede una tastiera quadrata (o rettangolare a seconda del modello) ricoperta di “chiavi” in silicone. Le chiavi possono essere configurate in una varietà di combinazioni e posso controllare, l’avrete già capito naturalmente, suoni luci e quant’altro.

Dipende essenzialmente dal software con cui Monome lavora, ed ecco che la community che è nata attorno a questo oggettino si è data da fare. Inizialmente lavorava con segnali MIDI in ingresso e in uscita, oggi si può interfacciare in maniera molto avanzata con Ableton Live utilizzando Java.


SevenUp – New features from makingthenoise on Vimeo.

Sempre restando su Live, potete trovare una ampia documentazione oltre al download delle release di una vasta serie di applicazioni interessanti e utili.

Monome si è conquistato anche una buona posizione nella homepage della Cycling ’74, dato che neanche a dirlo le interfaccia basate su Max/MSP prodotte dagli anni dagli utilizzatori del Monome si sprecano.


SevenUp – New features from makingthenoise on Vimeo.

Per finire, in attesa di poter di nuovo ordinare questo bell’oggettino, un video che ne accenna le possibilità, e che mi piace presentare perché troppo spesso gli oggetti che utilizziamo non portano ad un risultato che si possa dire musicale…anzi. Ma non è questo il caso.


tehn with two fifty six from tehn on Vimeo.

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Sara Lenzi
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5 COMMENTS

  1. Ti segnalo,da fortunato possessore di un monome
    autocostruito da un paio d’anni che in realtà monome comunica messaggi via OSC, che poi vengono rimbalzati dove serve, in genere trasposti in midi ai programmi che ancora non recepiscono questo meraviglioso linguaggio che ci permette di comunicare con wiimote, iPod touch, sensori ottici/termici, accelerometri e quant’altro possa venirci in mente, soprattutto grazie allo splendido Max/msp.
    Inoltre brian é davvero amichevole, mi ha guidato passo passo nell’installazione dell’accelerometro sulla mia scheda logica!

  2. Sicuramente oggi lo standard è OSC, anche se il caro vecchio MIDI che non tradisce può ancora rivelarsi utile…pensavo che Monome, come altre interfacce, li utilizzasse entrambi, a discrezione dell’utente! Comunque, dicci qualcosa di più: tu come lo utilizzi? Immagino durante il live…dai che siamo curiosi!!

  3. Si via serial puoi routare anche midi.l’aggeggio in questione e fenomenale di gran design luminoso blablabla ma smorzando gli entusiasmi rimane comunque una griglia 8×8(almeno nel mio caso) quindi non e l’ideale ne in configurazione fader ne come controller “fine”.al momento lo uso live per triggerare clip ed effetti in ableton coi led che blinkano a tempo della clip +accelerometro che controlla il filtro.in studio ci si può permettere d divertirsi di più.ogni app che spunta sul forum ha un suo perché 😉
    Tieni presente che per me la musica e un hobby, tra 8ore d lavoro e il cercare di laurearmi(in tutt’altro purtroppo) nn ho gran tempo per studiare max/msp come vorrei
    E poi saldarmi questo aggeggio e stato decisamente divertente:)

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