Anteprima italiana di Max for Live con David Zicarelli

David Zicarelli a Roma durante l'anteprima italiana di Max For Live
David Zicarelli a Roma durante l'anteprima italiana di Max For Live

E’ stato rilasciato da una sola settimana ed è già destinato a cambiare pesantemente il modo di pensare di tutti coloro che lavorano con il Suono. Max for Live è una delle novità più discusse nel campo dei software audio dell’ultimo anno. Fosse solo per l’accordo tra due colossi inarrivabili come Ableton e Cycling ’74.

La prima release di Max for Live viene presentata ufficialmente in Italia a Roma l’1 dicembre 2009, durante la seconda giornata del Master Class Real Time Performance & Interactive Systems Using Max 5 organizzato dal Centro Ricerche Musicali. A presentare il software c’è proprio lui: David Zicarelli, leggendario sviluppatore di Max/MSP, nonchè fondatore di Cycling ’74.

Zicarelli è un uomo timido (sono sicuro che preferirebbe stare nel suo laboratorio in mezzo a un milione di patch), ma estremamente professionale, come gli americani sanno essere in queste occasioni. Nonostante molto probabilmente sia già consapevole di dover girare il mondo per i prosimi mesi spiegando sempre le stesse funzionalità di Max for Live, Zicarelli non si risparmia e introduce ogni argomento con estrema precisione, spiega dettagliatamente anche le funzionalità più semplici e risponde alle domande con una sincera disponibilità.
La presentazione è dichiaratamente orientata verso il mondo Max/MSP. Non poteva essere altrimenti. Battute ironiche come: Live è stato prototipato tanto tempo fa in Max/MSP, oppure: Ogni software può essere implementato tramite Max/MSP, non lasciano molti dubbi sulla direzione che prenderà la demo.
E’ inutile soffermarsi sulle features presentate da Zicarelli, poichè tra qualche giorno inizieranno a fiorire in rete decine di tutorial e how-to video che spiegheranno il funzionamento del software. Il punto importante è un altro: Max For Live è l’integrazione di due mondi completamente diversi: da una parte la GUI performance-oriented di Live, dall’altra l’interfaccia da tipico ambiente di sviluppo multimediale di Max/MSP. Ovvero: quanto di più diametralmente opposto ci possa essere in circolazione nel mondo dell’audio digitale. La vera rivoluzione sta quindi nella proposta di un nuovo approccio al software.
Gli esempi presentati sono molto interessanti, tra questi sicuramente emblematica è la creazione di una semplice sintesi FM implementata tramite patch e controllata da 4 segnali audio gestiti dentro Live. Zicarelli stesso lo definisce come un modo sovversivo di utilizzare Live. Da qui in poi si apre quindi un universo di possibilità praticamente infinite.
Il momento delle domande è altrettanto interessante. Inevitabili le richieste relative ai prossimi passi nello sviluppo del software. Zicarelli spiega che l’integrazione Max-Live non è stata semplice e che per il momento in casa Cycling ’74 sono più concentrati nel consolidamento dello stato attuale, piuttosto che lanciarsi in nuove avventure. L’IPhone non è attualmente nei loro pensieri, in quanto presenta basse prestazioni audio e notevoli problemi di compatibilità. Pluggo sta per essere completamente ripensato, mentre Jitter ovviamente verrà totalmente integrato e ottimizzato nella nuova piattaforma Max for Live.

Nonostante sia sicuramente consapevole di dover girare il mondo per i prossimi mesi spiegando le stesse funzionalità di Max for Live, Zicarelli non si risparmia e introduce ogni argomento con estrema precisione, spiega dettagliatamente anche le funzionalità più semplici e risponde alle domande con una sincera disponibilità.

La presentazione è dichiaratamente orientata verso il mondo Max/MSP. Non potrebbe essere altrimenti. Battute ironiche come: Live è stato prototipato tanto tempo fa in Max/MSP, oppure: Ogni software può essere implementato tramite Max/MSP, non lasciano molti dubbi sulla direzione che prenderà la demo.

E’ inutile soffermarsi sulle features presentate da Zicarelli, poichè tra qualche giorno inizieranno a fiorire in rete decine di tutorial e how-to video che spiegheranno il funzionamento del software. Il punto importante è un altro: Max For Live è l’integrazione di due mondi completamente diversi, da una parte la GUI performance-oriented di Live, dall’altra l’interfaccia da tipico ambiente di sviluppo multimediale di Max/MSP. Ovvero: quanto di più diametralmente opposto ci possa essere in circolazione nel mondo dell’audio digitale. La vera rivoluzione sta quindi nella proposta di un nuovo approccio al software.

Gli esempi presentati sono molto interessanti, tra questi sicuramente emblematica è la creazione di una semplice sintesi FM implementata tramite patch e controllata da 4 segnali audio gestiti dentro Live. Zicarelli stesso lo definisce un modo sovversivo di utilizzare Live. Da qui in poi si apre un universo di possibilità praticamente infinite.

Il momento delle domande è altrettanto importante. Inevitabili le richieste relative ai prossimi passi nello sviluppo del software. Zicarelli spiega che l’integrazione Max-Live non è stata semplice e che per il momento in casa Cycling ’74 sono più concentrati nel consolidamento dello stato attuale, piuttosto che lanciarsi in nuove avventure. L’IPhone non è attualmente nei loro pensieri, in quanto presenta basse prestazioni audio e notevoli problemi di compatibilità. Pluggo sta per essere completamente ripensato, mentre Jitter ovviamente sarà totalmente integrato e ottimizzato nella nuova piattaforma Max for Live.

Zicarelli così si congeda (ritornerà il giorno dopo con un intervento sulla composizione probabilistica tramite Max/MSP) per lasciare il posto a Marco Giordano, docente del Conservatorio A. Casella di L’Aquila e collaboratore del CRM, con una lezione dal titolo molto interessante: Performance in tempo reale con strumenti software e controlli gestuali.

Giordano ci porta nel mondo dei sensori applicati all’espressione musicale. Partendo da una catena di misura, ovvero da uno schema di rappresentazione dell’architettura di una performance in tempo reale, vengono descritti gli elementi utilizzati per realizzare una piccola installazione sonora, ovvero:

  • una patch Max/MSP per la sintesi del suono;
  • un Nintendo Wiimote utilizzato come primo controller dei parametri della patch;
  • un’application board Make controller della Making Things come secondo controller, preferita ad Arduino per una maggiore semplicità di configurazione, in quanto presenta un piccolo sistema operativo già installato dentro;
  • il protocollo OSC per la gestione dei segnali tra i diversi elementi;
  • la libreria DarwiinOSC per la gestione dei segnali con il Wiimote;
  • un normale alimentatore per PC.

Durante la spiegazione Giordano cita una serie di risorse che possono essere molto utili per chi vuole approfondire il tema, come per esempio il sito National Instruments, un portale dedicato ai sistemi di automazione e misurazione; il blog di Antoine Villeret, un musicista che ha realizzato delle patch per configurare il Make Controller tramite Max/MSP; i sensori I-Cubex, non economici ma ben ingegnerizzati; ed infine Rosco, una libreria che permette la conversione dei segnali provenienti da Arduino in messaggi OSC.

La seconda giornata della Master Class si conclude con questo intervento, il resto del corso proseguirà per altri tre giorni, in cui si continuerà a parlare di Max/MSP, sensori e sound design. Ringraziamo infine l’organizzazione del CRM per averci permesso di dare un’occhiata a quello che stava succedendo durante le lezioni.

Facebook Comments
Gianpaolo D'Amico

5 COMMENTS

  1. iPhone è off-limits per ora anche perché Apple non vuole assolutamente che si usino liguaggi di programmazione sul device. DZ ha anche malinconicamente auspicato un minimo di apertura su questo fronte da parte di Apple… 🙂

    Poi, ho capito male io, oppure uno dei progetti in ballo si concentra sulla futura possibilità di esportare patches o blocchi di patches in C?

  2. sulla questione Apple ho la sensazione che non si risolverà presto, lo stesso problema lo anche Adobe con Flash, ma nella versione CS5 ci sarà la possibilità di esportare applicazioni per IPhone. A ogni modo penso che comunque Zicarelli si riferisse al fatto che mettersi a fare una versione MAx for Live per IPhone non ne vale la pena, fare un porting di questo tipo è molto costoso se poi il risultato è quello di avere delle prestazioni sonore comunque basse.

    Sulla tua seconda osservazione in effetti Zicarelli ha proprio detto che stanno cercando di concentrarsi sulla possibilità di esportare le patches in un formato compilato che possa essere più solido e multipiattaforma, praticamente stanno cercando di riorganizzare Pluggo in modo più serio

  3. MOLTO INTERRESANTE DI CUI AVETE PARLATO…….. MI DISPIACE SOLO DI NON ESERCI STATO………..quando ce di nuovo una cosa del genere

Comments are closed.