Albert Mayr: Suono e Ambiente

Copertina

Qualcuno di voi si ricorderà  del nostro primo incontro con Albert Mayr, il cui primo, udibile effetto fu un’intensa intervista sui temi del paesaggio sonoro, dell’inquinamento acustico, del design del tempo quotidiano…

Preparandomi per quella occasione, mi capitò sott’occhio la segnalazione di un’opera su CD che avrebbe stuzzicato la curiosità  di qualunque amante e amatore di suoni, e di documenti sonori in particolare…appartenendo ahimè a quella categoria, mi sono procurata l’audiodocumentario in questione, e ve lo segnalo sicura che interesserà  a molti dei nostri lettori.

Si tratta del CD Suono e Ambiente, prodotto nel 2001 dallo stesso Albert Mayr e da Giovanni Antognozzi per Ants – a new timeless sound dell’etichetta Silenzio Distribuzione.

Il titolo, che riprende il nome di una serie di manifestazioni, dibattiti, concerti organizzati esattamente trent’anni fa (era il 1977) da Mayr e dal gruppo ZONA di Firenze e riprese poi in varie modalità  a Milano e Bologna, è esplicativo e allo stesso tempo riduttivo, come tutti i titoli…la voce di Albert infatti ci guida nell’esplorazione del Suono e dell’Ambiente intesi come

paesaggio sonoro, soundmark, rapporto tra civiltà  dell’immagine e ascolto, inquinamento da rumore, orchestrazione del mondo, cicli sonori, rumore e luogo di lavoro, suono come memoria o come oggetto estetico, animazione sonora, installazioni d’arte, fenomeni acustici (la risonanza), ricerca e tecnologie per una autoproduzione sonora…

Gli spunti sono tantissimi, e sono insieme testimonianza del clima di quegli anni – gli anni ’70 – e proposta per una ricerca contemporanea.

Oltre a questo, troviamo documenti sonori preziosi: registrazioni originali di quella performance-installazione-festa che fu il Treno bolognese di Cage del 1978 (forniti da chi partecipò alla realizzazione dell’evento – Harpo’s Bazaar), una realizzazione a cura di Albert Mayr di I’m sitting in a room di Alvin Lucier, le registrazioni del porto di Vancouver ad opera di Murray Schafer, e tanto altro ancora.
Un’ultima considerazione. Non so voi, ma l’ascolto attento di questi documenti sonori è stato già  un esercizio di concentrazione uditiva come non lo provavo da tempo…legati come siamo all’immagine, e forse a considerare il suono come un sottofondo insensato ovvero privo di senso – il brusio della televisione? – fatichiamo a sostenere un ascolto puro, l’ascolto di una voce che racconta come del paesaggio sonoro del paesino di Cembra nel giorno di Pasqua per il World Soundscape Project.

Rimarremo un manipolo di sognatori ad orecchie aperte oppure c’è ancora una possibilità , per ascoltare ed ascoltarsi, prima della sordità  universale?

Facebook Comments
Sara Lenzi
follow me

5 COMMENTS

  1. molto interessante, ho appena ascoltato l’intervista a Mayr che hai realizzato.

    Nel 2008 abbiamo creato una performance in Vallagarina per sensibilizzare ai suoni ambientali, l’azione prende spunto dal grande inquinamento acustico prodotto dall’autostrada A22 e dalla ferrovia.

    Alcuni documenti sul progetto:
    http://www.flickr.com/photos/portobeseno/sets/72157605453700179/

    estratto video dell’azione che abbiamo proposto
    http://www.vimeo.com/3122443

  2. Ultimamente ho ascoltato diversa musica, tra queste c’era anche l’immenso combinatoria di Pietro Grossi e altri artisti.
    Tra queste registrazioni ci sono anche:
    Gelmetti, Andreoni, Peruzzi, Studio di fonologia musicale di Firenze (noto anche come S 2F M), SMET (con Enore Zaffiri) e Albert Mayr.
    Di Andreoni e Peruzzi non si sa quasi nulla (stando a discogs), Gelmetti ha rilasciato l’immenso Musiche elettroniche, Pietro Grossi vabbè si “conosce” di più 🙂 (Musicautomatica, Combinatoria, Computer music)… Albert Mayr (che è poi quello che ci interessa ha rilasciato (di conosciuti) 3 dischi:
    Proposte sonore (realizzato usando materiale sonoro generato per Battimenti di Pietro Grossi), un disco a cui secondo me manca un pò di mordente, Hora Harmonica (ne ho visto un pezzetto su youtube mi sembra decisamente gustoso, casomai se fa piacere a questo blog appena ci capito su aggiorno) e questo Suono ambiente.
    Il disco (cdr per l’esattezza) mi è arrivato stamattina, i giudizi sono contrastanti (ma probabilmente mi aspettavo io tutt’altra cosa): troppo poco sonoro (per quanto validissimo, i pezzi citati sono: The Vancouver soundscape di R.Murray Schafer, Easter day in Cembra, David Toop, Alvin Lucier e Max Eastley), troppa narrazione (non sempre ispirata, a mio avviso).
    Probabilmente se avessi saputo che era un “documento sonoro” forse ne avrei declinato l’acquisto, se devo consigliare un disco di Albert Mayr sinceramente opterei per Proposte sonore (bel dischetto, anche se forse leggermente monotono, probabilmente Pietro Grossi era dotato di tutt’altra classe).
    Di Hora Sonora discogs dice:

    From the liner notes: “When we slow down a sound many times, all the way below 15 cps approximately, we perceive as a series of discrete pulses. In a physical sense it remains a sound, but not for human perception. Try now to imagine an extremely slow ‘sound’ where the fundamental has a period of 60 minutes. The – virtual – overtones would be integer divisions of that period, i.e.: 30′, 20′, 15′, and so on. This is the structural principle of Hora Harmonica.”

    Compositions realized in 1983 at S 2F M (Studio di fonologia musicale di Firenze) in Firenze, Italia. Limited edition of 500.

    Se volete, vi farò sapere 🙂
    Dello stesso genere mi auguro nessuno si sia perso il disco del Gruppo nuove proposte sonore – Nuove proposte sonore 1965-72, il disco di Teresa Rampazzi e quello di Enore Zaffiri (musica per un anno, musica reticolare sembra difficilmente rintracciabile).

Comments are closed.