Donald Norman e il suono educato degli oggetti d’uso quotidiano

In questi giorni sto terminando di leggere uno dei libri fondamentali del design moderno: Emotional Design, perchè amiamo (o odiamo) gli oggetti di tutti i giorni, di Donald Norman.

Donald Norman

Se siete interessati ad approfondire il tema della progettazione degli artefatti cognitivi centrata sugli utenti questa pubblicazione è quello che fa per voi.

Concetti come design viscerale, comportamentale e riflessivo divengono gli strumenti fondamentali per tutti coloro che si occupano di ideazione e creazione di oggetti d’uso quotidiano. E con il termine oggetti d’uso voglio indicare anche i suoni, ovviamente.

Donald Norman non è un sound designer (per fortuna, non ne ha il physique du rà´le…), ma non si risparmia sicuramente e dedica qualche paginetta del libro al tema della musica e degli altri suoni.

Si parte dalle ovvie considerazioni sull’influenza che la musica (ehm..il suono) ha sulle nostre vite, evidenziando il valore inestimabile del ritmo, della melodia, delle strutture delle tonalità , fino ad arrivare a descrivere alcuni oggetti d’uso quotidiano che, in un modo o nell’altro, partecipano della nostra vita sonora.

Norman è un ingegnere e quindi si concentra inizialmente sugli apparecchi elettronici: telefonini, radio, televisione, e così via. Poco interessante per noi qui dentro.

Tuttavia il buon Donald è per fortuna principalmente un designer (nel vero senso della parola) e segnala due chicche: il famoso veicolo a due ruote Segway HT, che produce in movimento due suoni alla distanza di due ottave, e, soprattutto, il bollitore Alessi di Richard Sapper.

bollitore con fischio melodico Alessi di Richard Sapper

Classificato alla categoria bollitori con fischio melodico, questo non più giovanissimo (il 1983 è il suo anno di nascita) oggetto d’uso quotidiano è costituito da un fischietto in ottone nelle canne, contenente due coristi in mi e in si che, al momento dell’uscita del vapore, producono una ben precisa melodia, ispirata, come disse lo stesso Alberto Alessi, al suono dei battelli e delle chiatte che scorrono sul Reno.

Un piccolo bollitore ci fa quindi riflettere: l’attività  di un sound designer deve estendersi e arrivare a progettare e, perchè no, ideare oggetti sonori che non siano solo parte fondamentale di filmati, installazioni, spazi espositivi, ambienti virtuali. Il sound design deve arrivare anche e soprattutto qui, al confine con il design degli oggetti quotidiani, che hanno, come direbbe il buon Norman, un impatto inevitabilmente emotivo in ogni attività  della nostra vita.

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Gianpaolo D'Amico

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