Funny sound design projects

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La primavera non decolla e la Pasqua è stata fredda…meglio riprendere le fila con un post leggero, e interessante allo stesso tempo…prima di riprendere più intensamente gli argomenti che sembrano interessare di più noi e voi in questo momento, vi segnalo due casi di design sonoro DIY.

Il primo: handmade musical instrument secondo l’orientale Heita…ovvero: nell’evenienza di un bug che come nel celebre film cancellasse i numeri dalla faccia della terra, noi/voi sound designer ce la potremmo cavare lo stesso.

E non è mica l’unico contributo…se avete tempo e voglia il nostro eroe ha fatto a fette la cucina e i risultati sono tutti on-line.

Passiamo a qualcosa di più sostanzioso con le music bottles create dal Tangible Media Group del Media Lab dell’MIT sotto la supervisione di Hiroshi Ishii. Il lavoro è di qualche anno fa – presentato alla prima edizione di Tangible Bits Exhibition nel 2000 presso l’Intercommunication Center (ICC) di Tokyo e sviluppato dai Labs nel biennio ’99-2000.

Il progetto originario riguardava un genio della bottiglia, cioè l’interazione, attraverso l’apertura del tappo di bottiglia, tra l’ascoltatore e il racconto “prigioniero” della bottiglia. Sicuramente un’originale applicazione dello studio sulle tangible user interface, soprattutto se torniamo indietro alla fine del secolo scorso (tocca dire così) quando le genieBottles sono state implementate.

Infine è disponibile anche il paper genieBottles: An Interactive Narrative in Bottles (Ali Mazalek, Ali Wood, Hiroshi Ishii), che ricostruisce lo sviluppo narrativo del progetto.

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Sara Lenzi
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